Frazione del comune di Castellabate e tipico borgo marinaro, abitato dall’uomo primitivo fin dal paleolitico. San Marco è stato un sito di approdo in epoca romana di primaria importanza.
I patrizi romani dopo la conquista della Lucania, costruirono numerose ville nella fascia costiera nei pressi della città di Erculia ovvero l’attuale San Marco, prestigioso scalo di approvvigionamento per le imbarcazioni dirette al porto di Miseno e importante base militare per la flotta imperiale.
E’ un borgo raccolto intorno al suo porticciolo di origini antichissime riconosciuto ufficialmente negli atti comunali alla fine del 1800.
Incantevole la passeggiata dal Porto alla spiaggia del Pozzillo.
Risalendo per via Marina tra interessanti costruzioni di fine 800, si arriva al centro di San Marco nella caratteristica piazzetta Don Giuseppe Comunale dove si erge la chiesa di San Marco Evangelista.
Il borgo è andato sviluppandosi negli ultimi decenni dei XX secolo per via dell'incremento della presenza turistica, inglobando anche la località più interna della Torretta.
Il porto moderno di San Marco fu costruito negli anni 60 e attualmente ospita una rilevante flotta di pesca locale.
Le attività economiche principali di San Marco sono il turismo, la pesca, il commercio, l’agricoltura e l’artigianato. Notevole è l’arte della costruzione navale grazie ad abilissimi e ormai rari maestri d’ascia che costruiscono agili pescherecci di legno detti “gozzi”con paziente e certosino lavoro manuale.
Caratteristiche sono le feste religiose che si svolgono a fine aprile in occasione di San Marco, patrono del paese. Il fico bianco e l’olio d’oliva del Cilento impreziosiscono ulteriormente questo territorio.
Del villaggio è probabile notizia nel maggio 1168, quando l'abate Marino della SS. Trinità di Cava acquista da Goffredo di Corbella orti «in casale sancti Marci» (o Mauri) e Stabiano nel distretto di Cilento «et duorumfundorum in aliislocis».
Le notizie sulla località abitata sono scarsissime, anche perché seguì le sorti di Castellabate. Manca nel Giustiniani, nell'Alfano e nel Galanti. Il Bozza lo riporta come villaggio distrutto nei pressidi Agropoli. Negli anni ‘70 il villaggio era sede di un importante istituto per l'educazione della gioventù, di cui era rettore monsignor Giuseppe Passarelli.
LATITUDINE: 40.2674034
LONGITUDINE: 14.938975400000004
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